Paralisi Facciale

Chirurgia della Paralisi Facciale recente ed inveterata, mediante interventi correttivi statici e dinamici.

Correzione delle sincinesie, innesti ed anastomosi nervose, trasposizioni muscolari, trapianti muscolari con tecnica microchirurgica, sospensioni statiche a scopo estetico.

Il nervo facciale, è responsabile dell’innervazione della muscolatura mimica del volto e partecipa alla sensibilità gustativa della lingua ed all’innervazione delle ghiandole lacrimali e salivari.

Numerose sono le cause che possono alterare od interrompere la funzionalità del nervo a vari livelli come neoplasie, infezioni, traumi e malformazioni.

In base all’epoca di insorgenza si distinguono la paralisi facciale recente (insorta entro 18 mesi) e quella inveterata (oltre 18 mesi).

Tale patologia determina una serie di alterazioni funzionali ed estetiche del lato facciale interessato: emifaccia flaccida, lagoftalmo paralitico (mancata chiusura delle palpebre con ristagno di lacrime), in altri casi occhio secco e cheratite neuro paralitica (danno alla cornea non protetta), deviazione delle labbra verso il lato non paralitico, sorriso inibito dai pazienti per non mostrare la faccia asimmetrica, difficoltà di linguaggio e di assunzione del cibo, inibizione della socializzazione per la difficoltà a parlare, a ridere, ad assumere il cibo e le bevande.

La tecnica dell'intervento: la terapia chirurgica della paralisi facciale volta alla correzione di tali alterazioni consiste nell’impiego di interventi correttivi di tipo statico e dinamico in relazione all’epoca di insorgenza del problema ed alle condizioni del paziente.

Nella paralisi recente la correzione consiste nella re innervazione mediante sutura o innesti sul nervo facciale dello stesso lato. In caso di impossibilità a praticare questa metodica si faranno anastomosi con altri nervi cranici (masseterino, ipoglosso) o innesti nervosi tra lato sano e lato paralitico (con alcune limitazioni).

Nelle paralisi facciali inveterate si faranno invece trapianti autolghi di muscolo gran dorsale o trasposizioni e avanzamenti di muscolo temporale. In pazienti particolari, in casi di revisione di precedenti interventi, in pazienti anziani, sono ancora valide le sospensioni statiche, la cui tecnica attuativa si è raffinata nel tempo.